Trattato della Vera Devozione a Maria
Commento pubblicato sulla rivista "L'Apostolo di Maria" (gennaio 2006 - dicembre 2018)
Padre Abramo Belotti
Non è lunga la vita del Montfort, poco più di 43 anni: 31 gennaio 1673 - 28 aprile 1716; 43 anni e tre mesi scarsi per la precisione. Nel breve arco della sua esistenza zelante e operosa, piena di iniziative apostoliche e pause contemplative, di incontri con comunità e di isolamenti forzati o ritiri voluti, non mancano certo date rilevanti, oltre a quelle della nascita e della morte, che meritano di essere sottolineate. Sono opportunità per approfondire, aggiornare e assimilare il suo insegnamento. Ha fondato famiglie religiose: sono tre che reclamano la sua paternità: le Figlie della Sapienza, i fratelli di San Gabriele e i Padri Monfortani. È stato proclamato beato nel gennaio del 1888, santo il 20 luglio 1947. E si fa memoria ormai nella ricorrenza di questi eventi di grazia.
Eccezionale è stata pure la sua attività di scrittore spirituale, a margine e completamento del suo impegno missionario. Riempiva le pause del suo ministero, oltre che con la preghiera, con la stesura di scritti che hanno avuto un'eco notevole. L'opera più conosciuta e che ha esercitato il maggior influsso nella maturazione spirituale di varie generazioni, soprattutto di persone consacrate, è senz'altro il Trattato della vera devozione a Maria.
Nel secolo appena concluso e prima che giungesse lo scossone del Concilio Vaticano II, in molti noviziati e seminari il Trattato era una lettura caldamente consigliata. Non mancano persone che, arricchite e sostenute anche dal suo insegnamento, sono giunte fino alla gloria degli altari: una maturità in Cristo tale da meritare un riconoscimento ufficiale della Chiesa.